Mi è capitato di dover mettere le mani su un computer di una persona che conosco il cui difetto era il mancato avvio del sistema operativo. Una volta verificato che il problema non fosse di natura software ho aperto il case del computer e mi sono accorto che nella zona compresa tra il processore e il chipset della scheda madre c’erano la bellezza di ben 8 condensatori elettrolitici, del valore di 1500 microF, gonfi e con evidenti segni di fuoruscita del liquido elettrolita.
Avevo da parte 6 condensatori elettrolitici nuovi ma del valore di 2200 microF.
Ho deciso di fare un tentativo ed ho provveduto a sostituire almeno 6 degli 8 condenatori gonfi.
Il risultato è stato il ripristino dell’efficienza della scheda madre e quindi del pc in argomento.
Ecco adesso una piccola considerazione ed una breve descrizione di questo intervento.
Quando si mette il saldatore su una scheda madre bisogna tener conto del fatto che essa presenta il circuito stampato su entrambe le facce, quindi la saldatura dei componenti deve essere fatta tenendo presente proprio questa cosa e non è detto che riesca sempre perfetta.
Dopo i primi condensatori dissaldati dalla loro sede e poi sostituiti con quelli di „ripiego“, ho deciso di sradicare i rimanenti estirpandoli in modo brutale con le dita e facendo in modo che rimanessero sulla scheda madre i soli reofori con le relative armature (che ho però tagliato rimanendo i soli reofori). Fatto questo mi è bastato saldare i nuovi condensatori sui reofori dei vecchi. Una volta finito di saldare ho rimontato il tutto, ho fatto la prova ed ho verificato il ritorno alla piena efficienza della scheda madre in argomento.